Negli ultimi anni l’evoluzione della diagnostica radiologica e della relativa strumentazione ha avuto un grandissimo miglioramento sia qualitativo sia quantitativo.
L’offerta, quindi, che la radiologia può dare in ambito odontostomatologico è radicalmente cambiata negli ultimi 15 anni, specie nel settore della chirurgia orale e di quello della pedodonzia.
In entrambi, i dati scientifici sono aumentati e le due specialità hanno di concerto affrontato un problema di grande rilevanza come quello legato alla giustificazione e all’ottimizzazione della pratica radiologica.
A testimonianza di ciò, non solo sono aumentate le pubblicazioni scientifiche in entrambi i settori, con una grossa componente erogata dalla fisica medica, ma sono anche aumentate, a livello internazionale, le linee guida messe a punto dalle Istituzioni e dalle Società scientifiche.
Nell’ambito delle iniziative promosse a tutela della salute orale, il Ministero della Salute, nel 2016, ha deciso di redigere un documento di linee guida con l’intento di fornire indicazioni chiare ed univoche sui percorsi diagnostici radiologici per la presa in carico di problematiche odontoiatriche, negli individui in età evolutiva.
A tal fine è stato appositamente costituito un Gruppo di lavoro coordinato dalla prof.ssa Laura Strohmenger del Centro di collaborazione per l'Epidemiologia e la Prevenzione Orale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
In particolare, il documento ha lo scopo di aiutare il sanitario nella scelta delle metodiche diagnostiche disponibili, garantendo altresì il minimo rischio di esposizione a radiazioni ionizzanti, nel rispetto del principio As Low As Reasonably Achievable (ALARA) (7). Il costo biologico è giustificato solo quando il beneficio che si ottiene, ovvero la diagnosi, è superiore.
Il documento contiene indicazioni per radiologi, fisici medici, pediatri, odontoiatri, maxillofacciali, ognuno per le proprie specifiche competenze.
Le apparecchiature radiologiche prese in considerazione sono i radiografici per endorali, gli ortopantomografi, i cefalometri e le Cone Beam Computed Tomography (CBCT).
La metodologia utilizzata ha tenuto conto di quanto contemplato dal Manuale Metodologico del Sistema Nazionale per le Linee Guida del 2011 “Come produrre, diffondere e aggiornare linee guida per la salute pubblica”.

